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di Gabriele Buracchi

Tempo d’estate e quindi tempo di mare, almeno per molte persone. Ma quando si indossa il costume, per alcune donne si riaffaccia il problema della cellulite, quei fastidiosi cuscinetti della pelle a buccia d’arancia a materasso, con rigonfiamenti più o meno evidenti.

Un problema tipicamente femminile, viene da dire. Attenzione, però. A dire il vero neppure gli uomini sono immuni al tanto odiato inestetismo, soltanto che invece di posizionarsi su glutei e gambe si concentra sulla pancia. Questo dipende dalla differenza nella struttura e nella distribuzione del tessuto adiposo e dalla differenza ormonale, dato che nella donna gli strati di grasso si sviluppano più in superficie, verso la pelle e gli accumuli in questo modo risultano più evidenti. Nell’uomo l’adipe si sviluppa nel senso opposto, verso lo strato muscolare, non alterando così l’aspetto estetico della pelle. Quindi anche gli uomini possono avere la cellulite, solo che non si vede o si vede molto meno.

Questo aspetto a cuscinetto, quindi molto più evidente nelle donne, è dovuto all’aumento di volume (ipertrofia) delle cellule adipose anche se, a ben vedere, la cellulite ha poco a che vedere con i concetti di obesità e magrezza come normalmente intesi.

Una donna grassa può infatti non esserne colpita, mentre una donna magra può soffrirne anche in modo importante.

E’ vero tuttavia che se si è in sovrappeso e si eliminano i chili di troppo, si può, almeno in parte, migliorare la situazione.

Fin qui abbiamo parlato della cellulite come di un inestetismo ma, ad essere precisi pur senza voler scendere nel tecnico, la cellulite dovrebbe essere chiamata pannicolopatia-edemato-fibro-sclerotica (Pefs), dato che è una alterazione delle strutture del tessuto connettivo che si manifesta in superficie come ben sappiamo.

La formazione della cellulite è riconducibile principalmente all’azione degli estrogeni (ormoni sessuali femminili) che favoriscono una maggiore ritenzione di liquidi ed un naturale deposito di grasso in particolari zone del corpo (cosce, fianchi, glutei), ma altri fattori concomitanti contribuiscono alla formazione di cellulite, principalmente abitudini di vita non corrette, come l’abuso di alcool e di sigarette, una vita sedentaria, il sovrappeso, la stitichezza.

Anche indossare indumenti troppo stretti o scarpe con tacchi troppo alti sembra giocare un ruolo importante per gli effetti sulla circolazione delle gambe.

Ma la cellulite non è uguale per tutti e non rimane costante anche nella stessa persona, questo, naturalmente, se non si interviene per tempo con i giusti rimedi

L’evoluzione della cellulite segue 4 stadi progressivi in ordine di gravità.

Stadio 1. Inizialmente si ha un’alterazione della microcircolazione sanguigna. I vasi sanguigni presentano un’anormale permeabilità della parete e questo fa trasudare il plasma, con ristagno e accumulo negli spazi interstiziali. E’ caratterizzato da edema.

Stadio 2. Aumentano i fenomeni che abbiamo visto nella Stadio 1, con ulteriormente riduzioni degli scambi e con ristagno di tossine. La pelle si fa pallida, ipodermica e pastosa

Stadio 3. Si ha la formazione di micronoduli che ostacolano ulteriormente gli scambi metabolici e causano la distruzione lenta e progressiva del tessuto connettivo del derma. La pelle presenta il classico aspetto a buccia d’arancia o a materasso. A questo stadio si può ancora intervenire.

Stadio 4. I micronoduli si trasformano in macronoduli, facilmente riconoscibili alla palpazione. Questo è dovuto ad una fibrosi del tessuto connettivo, cioè un aumento del tessuto fibroso come risposta all’infiammazione del tessuto circostante. Questo ci fa capire come una dieta antinfiammatoria sia così importante. L’aspetto a buccia d’arancia della pelle diventa molto marcato, la pelle è pallida e ipotermica e, se toccata o premuta, è dolorante. Questo stadio è da molti specialisti considerato irreversibile. Senza magari farsi troppe illusioni, penso invece che non sia il momento di rinunciare ma che, prendendo le giuste contromisure (e mantenendole !) si possano comunque ancora ottenere dei miglioramenti significativi.

Cellulite, cosa fare.

In primo luogo non aspettare di arrivare allo Stadio 4. Come avviene sempre con la salute, prima si interviene meglio è. Inutile dire che quello che diciamo qui sotto è anche il miglior modo per prevenire la cellulite. Meglio prevenire che curare, un vecchio detto sempre valido.

In primo luogo eliminare tutti i comportamenti che aiutano lo sviluppo della cellulite: vestiti troppo stretti, tacchi alti (riserviamoli alle cerimonie), per non parlare del fumo e dell’alcool.

Se si è in sovrappeso, se si soffre di stitichezza, ma anche se non si hanno questi problemi, in primo luogo dobbiamo intraprendere una dieta bilanciata appositamente studiata, una Dieta Anticellulite. Ricordiamoci che si tratta comunque di una dieta bilanciata che potremo (dovremo) mantenere anche una volta superato il problema cellulite, certe di non rivederla mai più.

La dieta deve essere ricca di Antiossidanti, il che vuol dire semplicemente ricca di frutta e verdura (ricche di sali minerali, vitamine, antiossidanti). Questo permette di espellere tossine e combattere l’infiammazione dei tessuti che, come abbiamo visto, sostiene la cellulite.

Frutta e verdura saranno quindi la nostra fonte principale di carboidrati, riducendo al minimo (se si eliminano tanto meglio) alimenti come pane, pasta riso, patate, dolci e comunque tutto quello che contiene zucchero, come le bibite gassate e le merendine.

Si è poi visto come influiscono positivamente sulla circolazione anche altri alimenti come ad esempio i lipidi o grassi. Naturalmente non consigliamo di mangiare grasso animale, burro o mascarpone, anche tra i grassi ci sono grandi differenze.

Tra i grassi che più ci interessano ricordiamo:

Acidi grassi monoinsaturi (MUFA): hanno funzione energetica e favoriscono la formazione delle HDL (colesterolo buono). Esempio tipico ne è l’olio di oliva. Utile la frutta secca e l’avocado.

Acidi grassi poliinsaturi (PUFA, i capostipiti degli acidi grassi Omega-6 e Omega-3): hanno importanti ruoli strutturali e metabolici. E’ importante l’assunzione, attraverso il cibo, degli acidi grassi poliinsaturi essenziali. E’ indispensabile sapere che gli Omega-3 originano gli eicosanoidi che hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione di numerose patologie, tra le quali proprio la cellulite. In casi estremi si può anche pensare all’uso di Omega 3 come integratori.

Sono comunque abbondantemente presenti nel pesce azzurro (sgombri, acciughe, sardine) e nel salmone selvatico. Diffidare dei pesci allevati.

Sempre il pesce è anche un’ottima fonte di proteine magre come la carne bianca. Sconsigliati carni rosse, affettati formaggi, a parte quelli più magri. Perché non pensare almeno in parte a proteine vegetali come soia e bambù?

La seconda leva è l’attività fisica. Un punto essenziale.

Fondamentalmente servono due tipi diversi di attività fisica. Uno più generico che agisca su tutto il microcircolo delle gambe e delle anche, come la corsa a bassa/media velocità, tipo jogging non molto intenso, ed altri esercizi più nettamente localizzati nella zona cosce-glutei-fianchi.

Si rivela utile l’uso prolungato di tisane drenanti come quelle al tarassaco ed al finocchio, rigorosamente senza zuccheri aggiunti, che permettono di migliorare la diuresi, assieme all’uso di non meno di due litri di acqua al giorno.

Sempre più spesso, per complessi motivi ormonali che vedono coinvolto il cortisolo, l’ormone dello stress, proprio lo stress, appunto, contribuisce alla formazione ed al mantenimento della cellulite.

Facciamo un semplice esame di coscienza per capire come questo fattore possa influenzare la nostra vita e dedichiamo un poco del nostro tempo ad una tecnica di rilassamento come, ad esempio, lo yoga. Miglioreremo la nostra cellulite ma anche il resto della nostra vita.

Due semplicissimi esercizi per riattivare la circolazione di cosce e glutei su YouTube.

Esercizio 1

Esercizio 2

RIFERIMENTI

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