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Articolo a cura di Fabio Picchi – Prestate attenzione al vostro saper mangiare e vi accorgerete che una condizione lo annuncia puntualmente: un improvviso flusso vi colma la bocca di umidità. Ecco, l’acquolina in bocca sarà non solo capace di segnalarvi la vostra predisposizione all’assunzione di cibo, miscelandolo  con una buona masticazione a primi e necessari enzimi annunciatori di facili digestioni, ma con più cuore e meno intelletto vi saprà indicare, con il suo umido ed improvviso apparire, ciò che vi piace realmente e ciò di cui avete bisogno. Non sarete più vittime dell’ ”uh bellino” ma risuonerete in alleanza con l’ “uh buono”. Uscire dunque dalla sordità per apprezzare le  necessarie e utili golosità, sarà per tutti voi un obbligo, stando lontani dalle facili e spesso imbroglione dipendenze colme di  zuccheri e quasi mai di buona materia. Beatevi, dunque, di una fetta di buon pane di grani antichi ( che poi antichi non sono) spalmata di  burro con sopra un filetto di acciuga. Sarà così più facile intendermi. Sarete soddisfatti dal primo all’ultimo morso con un’intima pacificazione e, sorridendo al mondo, nel potervi ogni tanto concedervene una fetta, saprete resistere nel mangiarne un numero pericolosamente infinito. Sì, la verità di un sapore riconosciuto vi placherà senza alcun picco glicemico; provate mangiando un fico maturato al sole, mentre all’ombra del medesimo albero allungherete la mano per cogliere un paio dei sui maturi frutti. Camminate per raccogliere more e albicocche di campo, cercate di partecipare almeno ad una aratura ogni due anni e alla necessaria mietitura  e capirete che l’obesità e l’obesità mentale  sono un problema culturale. Panificare con cura, per la Terra e per se stessi pani profumati, è la prima e fondamentale condizione per tornare, noi medesimi e le nostre idee, ad un peso forma. Così come mungere latte di monomandrie senza mischiare il loro bianco frutto, riscoprendone la leggerezza e l’antico (questo sì), potere nutritivo. Bearsi poi dell’unto del Signore tuffando in una “C” d’olio  crosticini di pane facendo merenda e riscaldando le mani e il cuore di ritorno dalla brucatura di olive destinate alla frangitura. Invertirete, ne sono certo, nel movimento quotidiano ed occasionale, la tendenza a qualsiasi aumento di peso. Vi sentirete soddisfatti e felici nel non allungare più le mani incoscienti verso scaffali luminescenti e stracolmi di sataniche sordità alimentari. Tornare a salutare contadini, ortolani e macellai, bottegai, pescatori e pastori sarà una delle regole d’oro del sapersi dar nutrimento, girando come minimo settimanalmente per mercati rionali e cercando profumi.