Aggiungi ai preferiti (0)
Close

Articolo a cura del Dott.  Michele Losco, ortopedico – L’artrosi è una artropatia cronica degenerativa caratterizzata da alterazioni anatomo-patologiche che coinvolgono progressivamente la cartilagine articolare, l’osso sub-condrale e le strutture capsulo-legamentosi articolari. Classicamente è suddivisa in secondaria quando può essere identificata una precisa causa sottostante, e idiopatica quando invece la causa non è nota. La prevalenza di artrosi aumenta con l’età ed aumenta esponenzialmente dopo i 50 anni. Studi scientifici stimano che In Italia ne siano affette circa 4 milioni di persone e che il ginocchio sia l’articolazione più colpita (gonartrosi).
L’artrosi è il risultato di una perdita del normale equilibrio tra i processi degradativi e riparativi della cartilagine articolare: la cartilagine diventa progressivamente più sottile soprattutto nelle zone maggiormente soggette al carico fino a fissurarsi ed esporre l’ osso sottostante; la risposta dell’organismo è quindi quella di formare nuovo osso sia dove la cartilagine si è completamente usurata (sclerosi dell’osso sub-condrale) sia marginalmente (osteofiti) per cercare di aumentare la superficie sulla quale si distribuisce il carico. In seguito a microtraumi ripetuti compaiono nell’osso microfratture con la comparsa di cisti (geodi) e infiammazione. L’ articolazione va quindi incontro a sostanziali modificazioni morfostrutturali che ne stravolgono la sua normale funzionalità.
La sintomatologia consiste in dolore, gonfiore, rigidità, progressiva deformità e limitazione funzionale. Il dolore può essere diffuso o maggiormente localizzato  dove l’artrosi è più grave (mediale, laterale, rotulea); può presentarsi solo dopo sforzi o la mattina al risveglio, o essere continuo e presente anche la notte. Il ginocchio tende a diventare rigido e può  deformarsi cambiando il suo normale allineamento (valgo o varo). In generale, il paziente va incontro ad una progressiva diminuzione della funzionalità del suo ginocchio con difficoltà a camminare, a salire e scendere le scale, etc.
La diagnosi è prevalentemente clinica e una completa anamnesi che comprenda i vari sintomi deve essere accompagnata da un accurato esame obiettivo. L’esame radiografico standard conferma la diagnosi e comprende 2 rx ( A-P e L-L) sotto carico del ginocchio: mostrerà  una riduzione o scomparsa  della linea articolare, sclerosi dell’osso sub-condrale, presenza di geodi e osteofiti.
Il trattamento della gonartrosi inizia evitando quelle attività più gravose  che provocano i sintomi, riducendo il peso, fisioterapia con esercizi per rinforzare la muscolatura e migliorare la mobilità del ginocchio (anche attività semplici come la cyclette o esercizi in piscina). La terapia farmacologica con antinfiammatori non steroidei è utile per diminuire il dolore e l’infiammazione  soprattutto negli episodi acuti potendo associare nei casi gonartrosi meno gravi anche farmaci condroprotettori orali. Le infiltrazioni intrarticolari con acido ialuronico (viscosupplementazione) possono portare a buoni risultati sia in caso di gonartrosi lieve-moderata sia in casi di gonartrosi più marcata. Nei casi più gravi e non rispondenti alle cure descritte sopra, si può infine eseguire una terapia chirurgica che si avvale di un ampia gamma di soluzioni specifiche per la tipologia di paziente e del grado e estensione dell’artrosi: da interventi di osteotomia a protesi parziali, a protesi totali con o senza risparmio della componente legamentosa.