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A cura del Prof. Augusto Zaninelli – Vi sono differenze per la pressione del sangue fra uomini e donne?
In effetti, vi sono lievi differenze nell’andamento della pressione in base al genere maschile e femminile. In particolare, durante l’età adulta i maschi hanno una pressione sistolica leggermente più alta, mentre al di sopra dei 69 anni, sono le donne ad averla lievemente superiore. Con il progredire dell’età, poi, gli uomini tendono ad avere una pressione diastolica di poco superiore alle donne.

Queste differenze hanno importanza per la cura?
Nonostante vi siano piccole differenze, in realtà la cura dell’ipertensione e i suoi effetti sono gli stessi per uomini e donne. Forse per le donne è un po’ più semplice normalizzare i valori pressori, rispetto agli uomini, ma una volta raggiunti i valori ideali, pare che gli uomini ne traggano più vantaggio, rispetto alle donne.

Si può misurare la pressione arteriosa anche ai bambini?
Sì, anche se vanno adoperati dei bracciali appositi più piccoli. La pressione, sino circa ai 20 anni, è decisamente più bassa rispetto agli adulti. Di solito, valori aumentati di pressione arteriosa negli adolescenti sono in relazione al peso corporeo, che per questi soggetti è sempre di più del normale (soprappeso o decisa obesità).

Ci sono dei fattori non medici che possono favorire lo sviluppo dell’ipertensione?
Secondo numerosi studi, pare che le persone economicamente più povere siano più predisposte ad avere la pressione alta, così come quelle che hanno un livello culturale più basso. Negli Stati Uniti è stato visto che, nelle famiglie con un reddito basso, la possibilità che si sviluppi l’ipertensione tra i componenti è più alta rispetto alle famiglie con reddito più alto.

Oramai, anche in Italia vi sono molti immigrati di varie nazionalità: la razza ha un’influenza sulla pressione?
Sì, la razza, o meglio, l’etnia, ha una certa importanza, perché a seconda dell’origine razziale, vi sono diversi aspetti, sia a proposito dei valori, sia della gravità delle conseguenze.

Come va la pressione nelle persone di razza nera?
Gli individui di razza nera sono più predisposti a sviluppare l’ipertensione arteriosa, rispetto a quelli di razza bianca. Inoltre, in questi pazienti di solito i valori sono più alti, i livelli di ipertensione sono più gravi e le conseguenze sulla salute più pericolose, rispetto ai bianchi. Infine, va ricordato che nei soggetti di razza nera, non tutti i farmaci comunemente usati per quelli di razza bianca, sono altrettanto efficaci.

Come si comporta la pressione negli individui provenienti dai Paesi latino-americani?
Per queste persone, l’andamento della pressione è praticamente sovrapponibile ai residenti italiani o europei. Anche se questa etnia presenta una maggiore predisposizione al diabete e all’obesità, lo sviluppo dell’ipertensione è leggermente inferiore a quello della popolazione generale.

E per le persone che vengono dall’India e dai Paesi vicini?
In India l’ipertensione è molto diffusa soprattutto nelle grandi e popolose città, ma quando queste persone emigrano in Europa, la loro probabilità di sviluppare l’ipertensione è uguale alla nostra, facendo pensare che forse, un ruolo importante potrebbero avere le scarse condizioni sociali ed economiche vissute nei loro Paesi d’origine.

La pressione alta è presente anche nei cinesi?
Sì, anche le popolazioni dell’est asiatico sviluppano l’ipertensione arteriosa. Cina, Giappone, Corea, Filippine, presentano popolazioni con tendenza a manifestare valori pressori elevati in proporzione maggiore rispetto agli europei, anche se la risposta ai farmaci antiipertensivi appare buona.