Aggiungi ai preferiti (0)
Close

A cura della Dott.ssa Irma Scarafino – Nonostante le vacanze siano ormai solo un bel ricordo e la maggior parte di noi si sia già rituffata a capofitto nella routine lavorativa, per molte persone rievocare le ferie estive significa rivivere la brutta esperienza della cosiddetta aero o aviofobia, ovvero la paura di volare in aeroplano.

L’aerofobia colpisce indistintamente uomini e donne di qualunque fascia d’età e non fa differenze tra chi non ha mai volato e chi invece utilizza abitualmente l’aeroplano come mezzo di trasporto. Questa paura infatti può accompagnare la persona da sempre oppure può fare la sua comparsa, graduale e progressiva o improvvisa, in alcuni casi dopo un trauma da volo ma spesso senza nessun motivo apparente.

Le manifestazioni possono essere molto variabili e comprendono sia sintomi somatici quali tachicardia, aumento della sudorazione, respirazione affannosa, sensazione di mancanza d’aria, nausea, crampi addominali, aumento della diuresi, tensione e dolori muscolari sia sintomi psicologici come sensazione d’inquietudine, fantasie catastrofiche, paura di perdere il controllo.

Ma da dove nasce questa paura? Il pensiero ricorrente in questi casi è l’inevitabilità della morte in caso di incidente accanto alla consapevolezza di essere impotenti e di non avere il controllo della situazione.

A livello inconscio ci possono essere dei meccanismi scatenanti preesistenti quali la paura della dipendenza (necessità di avere sempre il controllo diretto e conseguente difficoltà ad affidarsi ad altri) oppure la paura del distacco (dalla terraferma ovvero da certezze e stabilità) e della separazione. Può capitare che la paura di volare insorga in momenti difficili e stressanti o che sia conseguenza di altre fobie come la claustrofobia o la paura delle altezze.

Per alcuni la paura di volare può anche essere indotta semplicemente dalla scarsa conoscenza del “mezzo aereo” e dalla mancanza di informazioni sulla navigazione aerea.

Come combattere questa paura che può limitarci in misura importante nella nostra libertà di viaggiare? Innanzitutto alcune semplici accortezze possono aiutarci a tenerla maggiormente sotto controllo: arrivare al momento del viaggio il più possibile riposati, volare con una persona conosciuta, tenersi occupati durante il viaggio (leggere, chiacchierare, ascoltare musica ecc.), evitare di guardare fuori dal finestrino, togliersi qualunque dubbio riguardante il volo parlando con gli assistenti di volo, limitare fin dal giorno prima le bevande eccitanti come tè e caffè, prendere familiarità con l’aereo iniziando con voli brevi.

Spesso si ricorre al consumo di sostanze alcoliche prima e durante il volo nel tentativo di superare così l’ansia: questo rimedio fai da te va assolutamente evitato poiché l’alcol non è un ansiolitico e l’abuso può avere conseguenze spiacevoli che possono addirittura peggiorare il problema.

Altrettanto sconsigliabile il ricorso autonomo a farmaci ansiolitici: le benzodiazepine (alprazolam, diazepam, delorazepam) possono costituire un valido alleato per il controllo dei sintomi dell’ansia di volare ma vanno sempre assunti su indicazione del proprio medico di fiducia e seguendo le sue indicazioni posologiche.

Valide anche le alternative naturali e fitoterapiche alle benzodiazepine: preparati a base di valeriana, melissa, biancospino o camomilla possono aiutare nel ridurre l’impatto dei sintomi ma vanno sempre assunti dopo essersi consultati con il proprio medico di fiducia.

Un ultimo consiglio: si stima che il 50% degli italiani abbia paura di volare per cui non ci si deve sentire soli con l’aerofobia e ci si può aiutare a vicenda per superarla. Esistono infatti numerosi corsi e seminari organizzati allo scopo di aiutare gli aerofobici ad affrontare con successo questa paura attraverso esercizi di rilassamento, misure efficaci per gestire l’ansia e, ove necessario, consulenze psicoterapeutiche specifiche.