A cura della dott.ssa Lucia Pezzella – Durante la gravidanza il corpo di una donna subisce molti cambiamenti e alcune attenzioni sono importanti per evitare l’insorgenza di problemi per lei e il bambino.
I principali attori di questo particolare momento sono il progesterone e gli estrogeni. Si tratta di ormoni fondamentali per la madre e il bambino, ma sono anche responsabili di particolari condizioni fisiche: l’aumentata vasodilatazione e neo-formazione vasale nel tessuto gengivale. Questa condizione rende la donna più suscettibile al sanguinamento gengivale anche in presenza di poca placca batterica. Una forma di infiammazione gengivale molto comune per una gestante è l’epulide, che si può definire come un’iperrisposta infiammatoria del tessuto gengivale all’insulto batterico. Si tratta di una protuberanza della gengiva che sanguina copiosamente al minimo tocco. In alcuni casi regredisce da sola con una buona decontaminazione della zona, altre volte è necessario asportare l’epulide chirurgicamente. Anche la saliva si modifica, in termini di qualità e quantità: una gestante produce più saliva del solito per neutralizzare l’acidità data dal reflusso gastrico. La saliva svolge potere tampone nei confronti degli attacchi acidi, ma l’aumento degli ormoni e gli episodi di vomito modificano il ph della saliva che diventa acido. Il ph acido favorisce la proliferazione della placca batterica, aumentando il rischio di carie, erosione dello smalto e malattie parodontali. Non ci sono controindicazioni per le sedute di igiene orale professionale, le otturazioni di carie o per un’eventuale anestesia locale (salvo casi di gravidanza a rischio in cui è preferibile evitarla), quindi, perché rimandare le cure odontoiatriche? Gli interventi di chirurgia orale, invece, è preferibile eseguirli dopo il parto.
Quali sono i rischi per il feto e la madre, se questa è affetta da parodontite?
Studi scientifici hanno dimostrato che i batteri responsabili della parodontite, possono provocare:
– Parto pretermine
– Ritardi nella crescita del feto
– Aborto spontaneo
– Grave ipertensione della madre.
È, quindi, necessario tenere sotto controllo la malattia parodontale. Come? Con visite di controllo, sedute di igiene orale professionale approfondite e una scrupolosa igiene orale domiciliare.
Quali sono i sintomi per cui è necessario correre dal dentista?
– Dolore e gengive gonfie
– Sanguinamento gengivale
– Alitosi
– Mobilità dei denti
– Recessione gengivale.
Anche in condizioni di salute, bisogna fare prevenzione con visite di controllo.
Le raccomandazioni generali, approvate dal Ministero della Salute, sono:
– Spazzolare i denti 30 minuti dopo la fine dei pasti, ossia il tempo utile per ripristinare il ph divenuto acido per l’ingestione di cibo.
– Utilizzare uno spazzolino elettrico. È ampiamente dimostrata dagli studi scientifici la sua maggiore efficacia nella rimozione della placca.
– Utilizzare una testina a setole morbide.
– Pulire gli spazi interdentali con il presidio più idoneo consigliato dal vostro igienista dentale. È importante provarlo insieme, potrebbe non essere efficace per voi.
– Utilizzare dentifrici delicati (banditi dentifrici whitening e con microgranuli), ricchi di fluoro per rinforzare lo smalto dei denti. Scegliere dentifrici dal gusto neutro. Con le nausee mattutine, i sapori e odori forti, rendono il lavaggio dei denti difficile.
– In assenza di spazzolino, masticare gomme sugar free o contenenti xilitolo.
– Evitare collutori con alcol che irritano le mucose della bocca. Prediligere collutori remineralizzanti.
– Fare uno sciacquo con acqua e bicarbonato, dopo l’episodio di vomito, per ripristinare il ph della bocca. Consumare zuccheri solo durante i pasti principali. Evitare succhi di frutta, bere soltanto acqua e latte.
– Mangiare poco e spesso, scegliendo cibi sani come la verdura cruda che aiuta a mantenere i denti puliti.