A cura della dott.ssa Farah Daaboul, dietista-nutrizionista.Viaggiare è un’entusiasmante opportunità per allargare i propri orizzonti e vivere nuove esperienze. Sfortunatamente è anche uno dei più importanti fattori determinanti nello sviluppo di malattie trasmesse dagli alimenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha calcolato che 600 milioni di persone sviluppano intossicazioni dopo aver mangiato cibo contaminato ogni anno. Lo studio ha anche determinato quali regioni e paesi hanno avuto la più alta incidenza e quali patogeni di origine alimentare hanno causato la maggior parte delle epidemie (Tabella 1).
Il rischio dipende anche dalla stagione di viaggio. Nel periodo estivo il numero delle intossicazioni alimentari aumenta, perché le temperature elevate favoriscono la proliferazione dei germi responsabili. Soggetti maggiormente vulnerabili sono bambini, anziani e donne in gravidanza. Il termine intossicazione alimentare definisce un disturbo del tratto gastrointestinale causato dall’assunzione di alimenti velenosi, impuri o contaminati da batteri. La manifestazione più comune è la diarrea del viaggiatore (TD) che rappresenta oltre il 50% delle patologie alimentari globali ed è definita come il passaggio intestinale di tre o più feci molli o non formate, accompagnate da almeno un episodio di nausea, vomito o crampi addominali, e può essere ulteriormente complicata da febbre o sangue nelle feci. Dati dell’OMS hanno indicato che le malattie dovute all’intossicazione alimentare sono dell’80-90% dovute a infezioni batteriche, le più comuni sono campylobacter, listeria, salmonella, escherichia coli, shingella, yersina, staphylococcos, vibrio e clostridium; 5-8% dovute ad infezioni virali, più comuni sono l’epatite A e il norovirus e il 10% sono dovute da infezioni parassitiche come la giarda e la toxoplasmosi.
10 consigli per prevenire intossicazioni alimentari
1 Lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone prima di toccare il cibo
2 Portare con sé bottiglie d’acqua e snack confezionati in caso di fame, per evitare di acquistare alimenti da fonti di cui non si ha fiducia
3 Scegliere alimenti ben cotti e serviti caldi, evitando alimenti crudi o poco cotti
4 Evitare pesce, pollame, carne e uova crude o preparazioni a base di creme
5 Evitare i crostacei, a meno che non si conosca la provenienza di tale prodotto
6 Scegliere solamente frutta e verdura che si può lavare e sbucciare (banane, arance) evitando il consumo di macedonie, spremute, centrifugati o insalate e verdure non cotte da fonti di cui non si ha fiducia
7 Consumare solo latte e latticini pastorizzati
8 Bere solamente bevande imbottigliate e sigillate (acqua, bevande gassate, succhi di frutta o bevande sportive), evitare di bere acqua di rubinetto o da altri fonti non sicure
9 Non consumare cibo da fonti non sicure, quali venditori ambulanti, ecc.
10 Evitare bevande e cocktail che contengono ghiaccio
Per quanto riguarda la scelta dei ristoranti, preferite locali rinomati. Potrebbe essere utile leggere le recensioni e cercare di capire se il ristorante ha una certificazione che tutela l’igiene alimentare come ad esempio la certificazione HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, traducibile in: sistema di analisi dei rischi e di controllo dei punti critici): è un insieme di procedure mirate a garantire la salubrità degli alimenti, basate sulla prevenzione.
(Ha collaborato Ilaria Cacciapuoti)