Intervista al Prof. Claudio Mastroianni
Professore Ordinario di Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma,
Direttore UOC Malattie Infettive, Azienda Ospedaliera Universitaria, Policlinico Umberto I, Sapienza Università di Roma
Presidente SIMIT
Professore, c’è lavoro di squadra nella lotta ai virus?
La Società Italiana di Malattie Infettive Tropicali e la Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie, da anni svolgono un’intensa attività di collaborazione scientifica, volta soprattutto alla formazione e all’informazione su tutte le tematiche infettivologiche che possono registrarsi a livello territoriale.
La popolazione è informata?
Sono stati fatti, in questi ultimi anni, una serie di eventi istituzionali e sono state fornite delle raccomandazioni pratiche per la gestione – per esempio – domiciliare di COVID-19, lo screening delle infezioni latenti, progetti di eliminazione delle patite C, screening dell’epatite Delta ma soprattutto anche indicazioni operative-pratiche di come promuovere e raccomandare, su vasta scala, le vaccinazioni dell’adulto fragile.
Ci sono risultati?
Questa intensa collaborazione sta dando frutti molto importanti ed è riconosciuta a livello istituzionale. Ciò rappresenta un fiore all’occhiello per la nostra comunità scientifica.
Intervista al Prof. Massimo Andreoni
Professore Ordinario e Direttore Unità Operativa Malattie Infettive Tor Vergata, Roma,
Direttore Scientifico SIMIT
Professore, di che tipo di diffusione si parla per questo virus?
Si calcola che almeno il 95% della popolazione europea abbia avuto l’infezione da virus varicella Zoster e che quindi possa sviluppare nel corso della propria vita la manifestazione da Herpes Zoster. In tal senso si calcola che almeno una persona su tre avrà un episodio di Herpes Zoster nel corso della propria vita.
Quali sono i soggetti più colpiti?
L’Herpes Zoster compare più frequentemente nella tarda età, quindi al di sopra dei sessant’anni, e poi in caso di immunodepressione.
Può essere pericoloso?
Il quadro più grave, la complicanza più grave, dell’Herpes Zoster è la neuropatia cronica post herpetica che si caratterizza per la comparsa di un dolore cronico lungo il decorso del nervo interessato dall’Herper Zoster che persiste per almeno tre mesi. Ma sappiamo che esistono casi nei quali la manifestazione clinica può durare addirittura per anni.
A che punto sono le cure?
Oggi abbiamo finalmente a nostra disposizione un nuovo vaccino: il vaccino ricombinante adiuvato che permette di controllare l’infezione ma anche di evitare la neuropatia post herpetica risulta estremamente efficace e ha una potenziale durata di più di 10 anni di copertura vaccinale. Questo vaccino si aggiunge al vaccino che abbiamo avuto fino a poco tempo fa, che era un vaccino virus vivo attenuato ma che risulta meno efficace del ricombinante adiuvato e che soprattutto non può essere utilizzato nei soggetti immunodepressi per il rischio di una riattivazione del virus.