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Negli ultimi 15 anni il mercato dei nutraceutici ha subìto una crescita esponenziale raggiungendo nel 2021 un giro di affari di 500 miliardi di dollari.

L’Italia, secondo le stime riportate da Area Studi Mediobanca, detiene il primato europeo registrando circa 3,8 miliardi di euro e si stima che entro il 2025 il mercato della nutraceutica in Italia dovrebbe raggiungere i 4,8 miliardi di euro. Nell’acquisto degli integratori il paziente è il vero protagonista: infatti, non avendo elementi oggettivi per orientare la propria scelta, spesso acquista prodotti venduti online da operatori non verificati ma convincenti grazie a strategie di marketing emozionale. A questo si aggiunge la considerazione che a fronte della super specializzazione sanitaria, la salute del cittadino è parcellizzata ed affidata a tanti specialisti, ognuno dei quali è spesso prescrittore dei nutraceutici destinati a migliorare le condizioni dell’apparato di competenza. In questo contesto si comprende l’importanza del Medico di Medicina Generale quale guida autorevole per i pazienti nella scelta e nella selezione dei prodotti nutraceutici più idonei.

Come nasce la nutraceutica?
Il termine Nutraceutica è stato coniato nel 1989 da Stephen L. De Felice, illustre medico di origini italiane, il quale, per sottolineare l’importanza dell’alimentazione nel mantenimento della salute dell’uomo, ha unito i termini “nutrizione” e “farmaceutica” poiché il “boom alimentare” degli anni ’60, inteso come possibilità di assumere in maniera eccessiva alimenti poi definiti cibi “spazzatura”, ha portato allo sviluppo di patologie legate all’alimentazione non corretta. De Felice con la Nutraceutica ha cambiato radicalmente il modo di vedere l’alimentazione: da nutrizione come apporto calorico a strumento per conservare lo stato di salute (metabolica e, più recentemente, anche immunologica). La moderna nutraceutica è ormai considerata a tutti gli effetti un presidio preventivo terapeutico idoneo per rimanere in salute, in grado di intervenire su squilibri metabolici e immunologici correlati a stili di vita non corretti e a diete non corrette o particolari condizioni dove il benessere dell’organismo è messo in pericolo. Una delle grandi promesse della nutraceutica è la possibilità di contrastare l’ageing, con tutto il carico di limiti e sofferenze personali che l’invecchiamento comporta. Inoltre, se ben utilizzata, la nutraceutica tende a procrastinare o ridurre al minimo l’inizio e il proseguimento delle terapie farmacologiche, compreso l’intervallo terapeutico “beyond diet, before drug”.

Nutraceutici: l’evoluzione da integratori a prodotti Pharma-grade
I nutraceutici sono principi alimentari attivi, assunti per via orale in formulazioni analoghe ai farmaci, che presentano attività terapeutica o di prevenzione. Vengono estratti da alimenti, piante o fonti microbiche contenenti composti attivi che svolgono un’azione benefica se assunti in determinate dosi e che possiedono documentati effetti biologici e metabolici. Gli storici integratori sono sostanze nutritive concentrate e predosate destinati a completare la dieta come vitamine, minerali o altre sostanze come aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale. Ma dai primi presidi ad oggi i nutraceutici hanno subìto una significativa evoluzione grazie al crescente interesse scientifico che li ha resi dei prodotti pharmagrade, cioè nutraceutici con caratteristiche simili ai farmaci moderni ad alta tecnologia produttiva. L’eccellenza è assicurata dalla scelta di materie prime di alta qualità e dall’attento dosaggio dei costituenti al fine di renderli prodotti sicuri. L’adozione di tecnologie produttive di elevata qualità e sicurezza ha permesso di realizzare formulazioni ad alta biodisponibilità che, una volta ingerite, non interferiscono sui vari processi metabolici. Questo aspetto, che solitamente prevede l’interferenza con importanti catene citocromiche (ad es. il P450), permette di poter certificare l’uso di un determinato prodotto anche in aggiunta ad altre terapie perfino farmacologiche. Ad oggi, sono ancora molto poche le aziende italiane che realizzano prodotti Pharma-grade i quali, di certo, rappresenteranno il futuro di questo settore nel quale, però, non esiste ancora un quadro normativo più stringente almeno nel senso della certificazione dei processi produttivi, dell’efficacia dei prodotti, della prevedibilità dei risultati terapeutici, dell’uniformità dei dosaggi e del profilo di sicurezza. L’auspicio è che venga introdotta presto una regolamentazione specifica che permetta a noi medici di esprimere un giudizio oggettivo su qualità e sicurezza di uno specifico prodotto nutraceutico così da suggerire al paziente la terapia più idonea da effettuare anche in associazione ai farmaci.