Fondamentale portare un documento ufficiale che riporti caratteristiche e modello del dispositivo impiantato
Il pacemaker rappresenta un dispositivo posizionato chirurgicamente nel torace di un paziente (generalmente sotto la clavicola) che è capace di controllare costantemente il ritmo cardiaco attraverso elettrocateteri posizionati nel cuore per via trans-venosa. Tale dispositivo può essere associato ad un defibrillatore (pacemaker-defibrillatore), un unico “device” più sofisticato e capace di interrompere aritmie maligne, potenzialmente mortali. Ad oggi, sempre più pazienti affetti da patologie cardiovascolari sono portatori di tali dispositivi. Di fondamentale importanza per un viaggiatore è per prima cosa portare con sé un documento ufficiale che riporti le caratteristiche/ il modello del dispositivo impiantato (il tesserino del dispositivo), in modo da poter sempre dimostrare di esserne portatore. Resta che la conoscenza di alcune nozioni è di fondamentale importanza per chiunque si appresti a viaggiare in questa ampia popolazione di pazienti. Il pacemaker-defibrillatore ha funzioni interne che lo proteggono dalle interferenze prodotte dalla maggior parte delle apparecchiature elettriche; resta tuttavia sensibile alle forti interferenze elettromagnetiche (EMI).
In particolare i sistemi antifurto elettronici (spesso presenti nelle porte dei musei, dei grandi magazzini, dei sistemi controllo-accessi di punti di ingresso) sono potenzialmente fonti di EMI; tuttavia questi sistemi non devono generalmente destare preoccupazioni se si cammina attraverso gli stessi a passo normale. Ove invece si manifesti un’interazione tra il dispositivo ed il sistema antifurto, resta indicato spostarsi rapidamente dallo stesso per diminuire l’interferenza. Riguardo la sicurezza aeroportuale, tema “caldo” per qualsiasi viaggiatore, bisogna considerare che il dispositivo contiene porzioni metalliche che potenzialmente potrebbero attivare i sistemi di allarme dei cosiddetti “metal detector”. Tuttavia mentre il passaggio sotto le arcate di sicurezza non danneggia il dispositivo, l’utilizzo di un rilevatore manuale potrebbe influire temporaneamente sul funzionamento dello stesso. Pertanto, previa esibizione del tesserino, può essere utile informare il personale di sicurezza aeroportuale che provvederà di conseguenza a evitare la bacchetta di controllo sul dispositivo (eseguendo un semplice controllo manuale), oppure a effettuare un controllo più rapido.
Infine, è oggi ben chiaro come tali dispositivi monitorando costantemente il ritmo cardiaco possano anche registrare numerose e preziose informazioni del cuore che, attraverso uno speciale computer chiamato programmatore, il medico può facilmente esaminare. Dunque può essere decisamente utile conoscere un elenco di luoghi in cui il controllo pacemaker può essere eseguito durante il viaggio; le case produttrici dei dispositivi forniscono queste informazioni sul proprio sito web con indirizzi di ospedali o studi medici che possono essere di estremo ausilio.